Quante volte vi è capitato di svegliarvi con la febbre a 38, il corpo a pezzi, e dover comunque trascinarvi fino all’ambulatorio del medico solo per ottenere quel benedetto certificato di malattia? Dal 18 dicembre 2025, la sanità italiana entra ufficialmente nell’era digitale con una novità che cambierà le regole del gioco per milioni di lavoratori: il certificato di malattia potrà essere rilasciato tramite televisita. Non è fantascienza, non è un sogno febbricitante. È realtà, nero su bianco nella nuova legge sulle semplificazioni pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
Finalmente qualcuno ha capito che costringere una persona malata a uscire di casa per certificare di essere malata è un paradosso che non ha più senso nell’era digitale. La telemedicina diventa così uno strumento concreto per semplificare la vita di chi sta male, eliminando code in ambulatorio e rischi di contagio nelle sale d’attesa. Parliamo di una rivoluzione vera per il sistema sanitario territoriale e per i rapporti tra medici di famiglia e pazienti.
Televisita e certificato medico: come funziona il nuovo sistema
Mettiamo subito le cose in chiaro: la data del 18 dicembre segna l’entrata in vigore della legge, ma non significa che dal giorno dopo tutti potranno chiamare il medico in videochiamata. Serve l’accordo in Conferenza Stato-Regioni per rendere operativo tutto il sistema su scala nazionale. In pratica, ci vorranno circa 90 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta perché la macchina sia completamente rodata.
Nel frattempo, continuano a valere le regole attuali. Quindi niente panico se il vostro medico di famiglia non è ancora attrezzato: la transizione sarà graduale. Ma una volta a regime, la televisita avrà esattamente lo stesso valore legale di una visita in presenza. Zero differenze agli occhi della legge e dell’INPS. Il processo diventa incredibilmente più semplice: vi svegliate con mal di gola, febbre e dolori, prendete il telefono, contattate il vostro medico, fate una videochiamata durante la quale lui può valutare le vostre condizioni, e ricevete il certificato direttamente in formato digitale.
Certificato malattia online: i vantaggi per lavoratori e medici
Parliamo di numeri concreti: nei primi sei mesi del 2025 sono stati trasmessi oltre 16,5 milioni di certificati di malattia, con un aumento del 5% rispetto all’anno precedente. Sono milioni di persone che hanno dovuto organizzarsi per raggiungere fisicamente uno studio medico, spesso con mezzi pubblici, in condizioni di salute precarie.
Con la telecertificazione, niente file d’attesa, niente rischio di contagiare altre persone in sala d’aspetto, niente perdita di tempo prezioso quando l’unica cosa che volete è tornare sotto le coperte. Il risparmio di tempo riguarda anche i medici, che possono gestire più pazienti senza gli intoppi logistici degli spostamenti. La riduzione del rischio di contagio diventa cruciale soprattutto durante i picchi influenzali quando gli ambulatori diventano veri e propri focolai. Per chi vive in zone remote o ha difficoltà di mobilità, l’accessibilità al servizio migliora drasticamente.
Visite fiscali INPS e tutele anti-abuso nel nuovo sistema
Qualcuno potrebbe pensare che sia più facile barare con questo sistema. Niente di più sbagliato. La legge ha previsto tutto e le tutele anti-abuso restano esattamente identiche a prima. Chi rilascia certificati falsi va incontro a sanzioni severe, sia che lo faccia in presenza che tramite video. E attenzione: le visite fiscali dell’INPS continueranno normalmente. Il fatto che abbiate ottenuto il certificato in videochiamata non vi esonera dal dover essere reperibili durante le fasce orarie previste.
Il sistema è progettato per semplificare, non per creare scappatoie. La televisita varrà esattamente come una visita tradizionale, con gli stessi obblighi e le stesse responsabilità per tutti i soggetti coinvolti. Medici e pazienti rimangono vincolati alle stesse norme che regolano attualmente il rilascio dei certificati di malattia.
Digitalizzazione sanità: quando parte il servizio nelle Regioni
La palla passa alle Regioni. L’accordo in Conferenza Stato-Regioni è il passaggio cruciale per rendere operativo tutto il meccanismo. I 90 giorni previsti serviranno per allineare i sistemi informatici, formare i medici di famiglia all’uso degli strumenti digitali necessari e definire i protocolli operativi.
Nel frattempo, i pazienti possono iniziare a informarsi presso il proprio medico di base su quando e come sarà possibile accedere al servizio di televisita nella propria Regione. Non tutte le aree saranno pronte contemporaneamente, ma l’obiettivo è una copertura nazionale completa nel minor tempo possibile. Questa novità rappresenta un tassello fondamentale di un processo più ampio di digitalizzazione della sanità italiana, un cambiamento atteso da troppo tempo che finalmente diventa realtà concreta e operativa per milioni di lavoratori.
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